CONSULENZA GENITORIALE
Ad essere genitori non lo si impara a scuola, non ci sono corsi realmente esaurienti: si tratta del “LAVORO” più difficile del mondo, e non esiste libretto d’istruzioni per i figli e per le situazioni che all’interno della genitorialità si incontrano.
Molte delle conoscenze che un adulto mette in campo nella funzione genitoriale, sia esso un genitore vero e proprio, un insegnante o un educatore, derivano dall’esperienze che come figli e allievi hanno sperimentato: si tratta di una massa di informazioni spesso inconsce, modelli operativi e parti del sé che tendono ad attivarsi quasi automaticamente se stimolate dalla situazione esterna. Non esiste il genitore perfetto, né tantomeno un genitore possiede già tutte le conoscenze e competenze che verranno utilizzate nel corso della crescita dei figli. Si tratta piuttosto di un processo in divenire, un percorso di crescita che interessa sia i figli che gli adulti di riferimento, un viaggio che vede diversi protagonisti cimentarsi nell’avventura, ognuno dal proprio punto di vista.
Pertanto è normale che ci siano situazioni che mettono in difficoltà anche il genitore più competente. Anche un buon genitore talvolta vive, oltre alle difficoltà oggettive del momento, un senso di inadeguatezza (più o meno conscio) che tende a far chiudere, a non volersi mettere in discussione, a respingere l’aiuto che dall’esterno potrebbe arrivare. Questo è un momento prezioso per un genitore, in cui può scegliere di rimanere ostinatamente isolato nell’affrontare il proprio arduo compito e le difficoltà proprie e dei figli oppure sapersi attivare nel richiedere un aiuto.
Ricordiamoci anche che insegnare i figli a saper chiedere aiuto, per esempio ai genitori, è proprio una delle competenze che ogni genitore cerca di trasmettere ai propri figli: quanto può quindi essere contraddittorio rimandare ai figli un modello del “DEVO FARCELA DA SOLO AD OGNI COSTO”? Anche perché il suddetto “COSTO” è un prezzo che non sarà pagato solo dai genitori, in questo caso.